locali e aziende certificate

Non si ferma il nostro viaggio attraverso l’Italia diretto alla scoperta di locali, aziende, ristoranti bar ecc, che per mezzo del loro lavoro, contribuiscono in maniera attiva a valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano. Oggi ci dirigiamo in Emilia Romagna, in un piccolo paese in provincia di Parma, Busseto, in Via Frescarolo n.116 Località Madonna dei Prati , per conoscere l’Azienda Salumi Minozzi, da più di quarant’anni produttrice di salumi di altissima qualità. Nel negozio attiguo il laboratorio troviamo Pamela, figlia del fondatore, che con la tipica ospitalità emiliana, risponde alle nostre domande


Custodi di Sapori Autentici: Perché AIFI ha Premiato Salumi Minozzi

L’Associazione Italiana Food Influencer conferisce il prestigioso riconoscimento di “Testimone e Custode del Patrimonio Enogastronomico Italiano” a un’eccellenza artigianale che mantiene vive le tradizioni salumiere della Bassa Parmense : Salumi Minozzi.

L’Associazione Italiana Food Influencer (AIFI) ha sempre messo al centro della propria missione la valorizzazione e la promozione dell’immenso patrimonio enogastronomico italiano. Un patrimonio fatto di sapori, tecniche artigianali, tradizioni culturali e storie familiari che insieme costituiscono un tesoro inestimabile della nostra identità nazionale. Nell’ambito di questo impegno, il conferimento del riconoscimento di “Testimone e Custode del Patrimonio Enogastronomico Italiano” a Salumi Minozzi rappresenta un tributo a chi mantiene vivo non solo un prodotto, ma un intero universo culturale.

Una Storia di Passione e Dedizione

La storia di Salumi Minozzi inizia nel 1976, quando Angelo Minozzi, con la semplice attrezzatura di un carrello a forma di gabbia, andò personalmente a prendere un maiale allevato da un contadino locale. Da quel singolo maiale nacque un’avventura imprenditoriale e familiare che ancora oggi, a distanza di quasi cinquant’anni, continua a distinguersi per la sua autenticità e l’assoluta fedeltà ai metodi tradizionali.

Questo radicamento nella tradizione non è un semplice espediente commerciale, ma un vero e proprio modo di vivere e lavorare che si riflette in ogni aspetto della produzione. L’AIFI ha riconosciuto e voluto premiare proprio questa coerenza e questo impegno che va ben oltre la semplice produzione di salumi, configurandosi come vera e propria missione di preservazione culturale.

Un Metodo che Sfida il Tempo

Quello che ha particolarmente colpito la commissione dell’AIFI è l’approccio metodologico di Salumi Minozzi, caratterizzato da un rigoroso rispetto dei cicli naturali e delle tecniche artigianali. L’azienda, infatti, cura meticolosamente ogni fase della produzione.

Tutto parte dalla selezione accurata delle carni, scegliendo esclusivamente suini nati e allevati in Emilia e Lombardia, a garanzia di una filiera corta e controllata. La lavorazione avviene poi unicamente nel periodo compreso tra ottobre e marzo, seguendo il naturale ciclo delle stagioni. Questa scelta, apparentemente limitante, consente invece di evitare l’uso di conservanti chimici, affiidandosi solo a sale e pepe, come nella migliore tradizione.

La stagionatura, momento cruciale per lo sviluppo degli aromi, viene effettuata in una cantina centenaria, senza l’utilizzo di celle frigorifere che forzerebbero artificialmente il processo. Si tratta di una scelta quasi controcorrente nell’epoca dell’efficienza produttiva a tutti i costi, ma che testimonia l’autenticità di un approccio che mette la qualità al di sopra di ogni altra considerazione.

Custodi di Eccellenze Rare

Particolarmente significativo è l’impegno di Salumi Minozzi nella produzione e valorizzazione di due eccellenze del territorio: il Culatello e la Spalla Cruda. Il primo, derivato dalla parte più pregiata della coscia del maiale e insaccato nella vescica dell’animale stesso, viene prodotto secondo un’antichissima ricetta preservata da un piccolo consorzio di produttori di cui Salumi Minozzi fa parte.

La filosofia che guida questa produzione è riassunta nelle parole dell’intervista: “preferiamo non ‘forzare’ la stagionatura e rimandare la produzione” piuttosto che compromettere la qualità. Un approccio che valorizza l’attesa e il rispetto dei tempi naturali anziché la produttività immediata.

La Spalla Cruda, salume tipico della bassa parmense e presidio Slow Food dell’Emilia-Romagna, rappresenta un altro esempio della missione di salvaguardia culturale intrapresa dall’azienda. Con origini storiche documentate che risalgono addirittura al 1170, questo salume incarna la continuità di una tradizione millenaria che Salumi Minozzi porta avanti con orgoglio e dedizione.

Il Valore della Memoria Gastronomica

Un ulteriore elemento che ha determinato l’assegnazione del riconoscimento è l’impegno di Salumi Minozzi nel recupero e nella valorizzazione di preparazioni meno note ma di grande rilevanza culturale, come la Mariola. Questo salume, disponibile in versione cruda (un tempo riservata ai signori) e cotta (destinata alle classi meno abbienti), rappresenta un frammento di storia sociale ed economica del territorio.

La scelta di continuare a produrre la Mariola “per mantenere vive le tradizioni, che si stanno dimenticando” rivela una consapevolezza che va oltre l’aspetto commerciale. Si tratta di una vera e propria operazione di conservazione della memoria gastronomica, che l’AIFI ha voluto premiare come esempio virtuoso di come la produzione alimentare possa essere anche veicolo di preservazione culturale.

Un Riconoscimento per il Futuro

Il conferimento del riconoscimento di “Testimone e Custode del Patrimonio Enogastronomico Italiano” a Salumi Minozzi non è solo un premio per quanto realizzato finora, ma anche un incoraggiamento a proseguire su questa strada. In un’epoca di omologazione e standardizzazione, realtà come questa rappresentano un baluardo di diversità e autenticità che arricchisce il panorama gastronomico italiano.

L’AIFI, attraverso questo riconoscimento, intende anche sensibilizzare i propri associati e il pubblico sull’importanza di sostenere e valorizzare le piccole realtà produttive che mantengono vive le tradizioni locali. I food influencer, infatti, hanno oggi un ruolo cruciale nella comunicazione enogastronomica e possono contribuire significativamente alla promozione di un modello di consumo più consapevole e rispettoso delle tradizioni.

Conclusione: Un Esempio da Seguire

Salumi Minozzi incarna perfettamente i valori che l’AIFI ricerca nelle realtà che riconosce come “Testimoni e Custodi del Patrimonio Enogastronomico Italiano”: passione per il proprio lavoro, rispetto per la tradizione, rigore metodologico, attenzione alla qualità e consapevolezza del proprio ruolo culturale.

Il loro esempio dimostra come sia possibile coniugare il rispetto della tradizione con la sostenibilità di un’impresa familiare, producendo eccellenze che non sono semplicemente prodotti alimentari, ma autentici tesori culturali. È proprio questo approccio olistico, che intreccia gastronomia, cultura e territorio, che l’AIFI ha voluto premiare e proporre come modello virtuoso per l’intero settore enogastronomico italiano.

In Salumi Minozzi, l’Associazione Italiana Food Influencer ha trovato un alleato ideale nella sua missione di raccontare, valorizzare e tutelare l’immenso patrimonio enogastronomico italiano, fatto di prodotti, tecniche, tradizioni e, soprattutto, persone che dedicano la loro vita alla preservazione di sapori autentici e storie che meritano di essere tramandate.

“A un certo punto Pamela ci offre due splendidi taglieri e ci spiega : “Questa è la nostra varietà di prodotti freschi : mariola, cotechino, cappello del prete, cotechino in filza e salamino; e questi i prodotti stagionati : Culatello degli Antichi Produttori, spalla cruda di Palasone, fiocchetto, coppa, salame nostrano, strologhino, pancetta.

L’ Intervista

QUANDO NASCE LA VOSTRA AZIENDA?

La storia della nostra azienda ha inizio nel 1976, quando mio papà Angelo Minozzi decise di attrezzarsi, con un carrello a forma di gabbia, per andare a prendere un maiale allevato dal contadino. Da quel maiale è partita tutta la nostra azienda.

QUALI SONO LE FASI CHE CURATE MAGGIORMENTE NELLA PRODUZIONE DEI VOSTRI SALUMI?

A dir la verità tutte perché noi partiamo dalla selezione accurata delle carni, scegliendo solo suini nati ed allevati esclusivamente in Emilia e Lombardia. Passiamo poi alla fase della lavorazione della carne nel nostro laboratorio con l’aiuto di esperti macellini solo ed esclusivamente nel

periodo da ottobre a marzo. Questo ci permette di non utilizzare conservanti chimici alimentari, ma gli unici conservanti utilizzati sono il sale ed il pepe. I salumi successivamente vengono stagionati nella nostra cantina centenaria senza l’utilizzo di celle, che forzano la stagionatura. E per finire provvediamo alla vendita diretta di tutte le nostre produzioni a cui, da qualche anno abbiamo affiancato anche prodotti tipici della nostra zona.

Dopo aver assaggiato queste meraviglie Pamela ci accompagna all’interno del laboratorio, dove passa il testimone al marito Alberto, che si occupa prevalentemente della produzione :

QUALI SONO I VOSTRI PRODOTTI DI PUNTA?

È difficile fare una scelta perché sarebbe come chiedere ad un genitore quale figlio preferisce.

Posso solo dirvi che noi qui produciamo, tra gli altri, il re e la regina dei salumi della nostra regione: il Culatello e la Spalla cruda. Il Culatello si ricava dalla parte più pregiata della coscia del

maiale, viene poi insaccata nella vescica del maiale stesso. Noi facciamo parte di un piccolo gruppo di produttori che vogliono preservare la tradizione della antichissima ricetta del culatello.

Questo consorzio è nato dall’esigenza di un gruppo di persone come noi che credono molto alla conservazione del patrimonio enogastronomico locale a e che puntano sulla qualità e nella stagionalità delle cose, come si facevano una volta, per esempio il culatello in estate non può mai venire naturalmente per cui preferiamo non “forzare” la stagionatura e rimandare la produzione.

La spalla cruda è un salume tipico della bassa parmense; è inoltre catalogato tra i Presidi di Slow Food dell’Emilia-Romagna. Viene da molti considerato il salume più antico della bassa infatti i primi riscontri storici risalgono al 1170.

NELLA VOSTRA PRODUZIONE AVETE INSERITO DEGLI ALTRI SALUMI TIPICI MA POCO CONOSCIUTI ?

Assolutamente si, per esempio la Mariola. Ne esistono due versioni: cotta e cruda. Un tempo i signori volevano soltanto la seconda, la più complessa da stagionare. I più poveri invece non potevano permettersi un prodotto così difficile da conservare: la loro mariola era quella di cotechino, da cuocere ed è appunto quella che noi produciamo, per mantenere vive le tradizioni, che si stanno dimenticando. Nell’impasto della nostra mariola, a differenza del cotechino, viene inserita anche carne di spalla, in modo che una volta cotta, rimanga più morbida e profumata.

Dove Siamo

Lo Strolghino di Culatello è un piccolo salame tipico della Bassa Parmense, zona di produzione anche del Culatello (Polesine, Soragna, […]
Il Salame Gentile è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Regione Emilia Romagna come Prodotto Agroalimentare Tradizionale. Salame Gentile: […]

Continua il nostro percorso tra i profumi inebrianti dell’antica cantina di stagionatura, e qui ci congediamo dalla nostra padrona di casa, Pamela, donna solare e colta, amante delle tradizioni familiari e del sociale ( membro dell’associazione benefica “Nicolas Comati”) , con la quale abbiamo trascorso un piacevolissimo pomeriggio, con la promessa di rivederci a Natale per assaggiare i loro buonissimi cotechini e zamponi 

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