Con immenso piacere vi annunciamo che, su nostra iniziativa,  in collaborazione  con il Comune di Bisacquino (PA), la Cipolla  di Bisacquino,  già  prodotto patrocinato AIFI,

è  stata  aggiunta  all’ elenco Ministeriale dei PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI ( PAT), nella tipologia “Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati.”;  n. 60 con la dicitura  “ Cipolla di Bisacquino – Cipudda Busacchinara,  nella sezione dedicata alla Regione Siciliana ex  Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie Generalen. 133 del 9-6-2023,  “aggiornamento dell’elenco dei prodottiagroalimentari tradizionali, ai sensi dell’art.12 co.1, della legge 12 dicembre 2016 , n. 238”.

CIPOLLA DI BISACQUINO
COSA SONO I PRODOTTI PAT?

I Prodotti Agroalimentari Tradizionali ( PAT) stati individuati come patrimonio culturale italiano,  introdotti con  Decreto Interministeriale 9 aprile 2008, del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e del Ministro per i beni e le attività culturali

L’acronimo PAT indica Prodotti Agroalimentari Tradizionali : sono produzioni ottenute con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, e consolidati nel tempo per un periodo non inferiore ai 25 anni.

L’obiettivo primario è quello di promuovere e diffondere le produzioni agroalimentari italiane tipiche e di qualità per favorire il sistema agroalimentare nazionale, nell’ambito di un programma integrato di valorizzazione del patrimonio culturale, artigianale e turistico nazionale; l’obiettivo ultimo quello di far nascere da questa catalogazione per regione italiana di produzioni e beni agroalimentari a carattere di tipicità e tradizionalità un vero e proprio Atlante del patrimonio gastronomico, integrato con i riferimenti al patrimonio culturale, artigianale e turistico.

I PAT sono molto meno diffusi e di nicchia rispetto ai prodotti a marchio DOP e IGP, sono più simili alle De.Co. (i prodotti di denominazione comunale) e rappresentano piccolissime realtà, le realtà dell’Italia tutta da scoprire; sono produzioni di eccellenza, riguardanti aree geografiche limitate, caratterizzate da un’offerta tendenzialmente stagionale e che non hanno una forza tale da entrare nei circuiti della grande distribuzione.

CIPOLLA DI BISACQUINO

Le tipologie di prodotto che fanno parte dei PAT possono essere divisi in tre gruppi :

  1. Prodotti di origine  vegetale o animale allo stato naturale
  2. Preparazioni  a base di prodotti  di origine vegetale  o animale
  3. Piatti tradizionali a base di prodotti  di origine vegetale  o animale

La cipolla di Bisacquino,  è  una varietà di cipolla  la cui area di  produzione è il territorio di Bisacquino (Pa) e i territori limitrofi;  ha un colore rossastro ed una  singola cipolla può arrivare a pesare fino ad un chilo !

Per quanto  attiene i valori nutrizionali contiene un’apprezzabile quantità di calcio e di vitamina C, esercita inoltre azione diuretica, antisettica e vermifuga. Questa  varietà  di cipolla oltre ad avere delle caratteristiche botaniche uniche, ha anche una storia che ha del leggendario ed un sapore unico che la rende protagonista di tantissimi piatti prelibati.

CIPOLLA DI BISACQUINO
CARATTERISTICHE

La Cipolla Bisacquinese  appartiene alla famiglia Liliaceae, genere Allium, specie Allium cepa L, è  una pianta bulbosa di tipo erbacea biennale, il cui ciclo viene interrotto ad un anno per il consumo. I fiori sono di colore bianco- giallastro e il frutto è una capsula. Le foglie hanno un portamento eretto o semieretto che non presentano, oppure presentano in modo molto lievi, piegature nelle foglie. Il bulbo è caratterizzato da una forma rotondeggiante, schiacciata ai poli, con colore rosso violaceo, spesso con venature biancastre, una bassa pungenza, un’ottima croccantezza ed un sapore dolce. Oltre al consumo per uso alimentare viene utilizzata ad uso terapeutico. La cipolla è considerata, infatti, importante per le sue proprietà diuretiche.

Questa pianata è  protetta dalla Banca germoplasma di Bisaquino, ovvero il “Centro pubblico di preservazione della biodiversità agraria”. Si tratta  di un organismo i cui  obiettivi  sono il recupero, la conservazione e la diffusione delle varietà locali, a rischio di erosione genetica, e l’iscrizione delle stesse sia nel Repertorio Regionale del patrimonio autoctono d’interesse agrario sia nell’anagrafe nazionale.

Nell’ambito di questo progetto le piante madri, relative alle varietà locali oggetto della ricerca, sono state individuate nell’ambito di aziende agrarie di piccola dimensione. In accordo tra gli agronomi incaricati e l’unità di ricerca per il recupero e la valorizzazione delle specie floricole mediterranee (CREA DC) di Bagheria, è stata scelta, quale semente madre, quella più meritevole per accessibilità del sito e facilità di reperimento delle informazioni.

https://www.bancagermoplasmabisacquino.it/index.php/it/datierisultati/le-specie-erbacee/cipolla

CIPOLLA DI BISACQUINO
MITOLOGIA E STORIA DELLA CIPOLLA

Il nome volgare della pianta  è  “Cipudda Busacchinara ” : Bisacquino e la cipolla sono infatti  uniti da una storia molto lunga e la cipolla si chiama “busacchinara” come se fosse una bella donna.

La mitologia racconta che durante la guerra degli Dei contro Giove, i vinti, inseguiti fino all’estrema punta del continente, vedendo che mancava loro la terra per andare più lontano, si siano trasformati in cipolle per fuggire la collera di Giove. Nasceva così il mito delle cipolle. Le sue origini, allo stato selvatico, si perdono nella notte dei tempi. I primi veri campi coltivati furono realizzati dai Caldei. Introdotta in Egitto, all’epoca delle prime Dinastie, si circondò di una grande considerazione tanto di tributargli onori riservati agli immortali. Erodoto fa cenno di una lapide della grande piramide di Cheope, fatta costruire dal re faraone della IV dinastia (4500 a. C.) dove fu incisa la somma di 1600 talenti dì argento con la specifica: “per acquistare cipolle, agli e ravanelli per il mantenimento degli operai addetti alla costruzione”.

Riconoscimento analogo trovò in Israele. I Romani la consumarono discretamente, onore che riservarono, viceversa all’aglio, ritenuto di grande vigore per l’organismo. Nelle ricette di Apicio, così come nei ricettari del Rinascimento, la cipolla ha una grande considerazione. In molte regioni era ritenuta merce di pregio ed utilizzata per i cambi merce. In Sicilia arrivò con i fenici, la sua massima utilizzazione si affermò con gli ebrei, tanto da rimanere proverbiale il suo odore insieme all’aglio, che espandeva dalle giudecche. Non è azzardato avanzare l’ipotesi che la coltivazione della cipolla in Bisacquino possa essere collegata alla presenza ebrea nello stesso comune infatti a Bisacquilo il quatitere ebraico  era particolarmente grande. Ci sono notizie che questa prelibatezza di Bisacquino troneggiava spesso anche sulla tavola del grande Federico II, che sembra ne andasse pazzo, specialmente nella versione agrodolce.

CIPOLLA DI BISACQUINO
IN CUCINA

Il nome “busacchinara” non è riferita ad una bella donzella del comune di Bisacquino, ma ad una suadente cipolla che da qualche anno sta acquisendo nuovi estimatori. Alla “regina della tavola”, ogni estate i bisacquinesi dedicano una suntuosa sagra, dove si possono acquistare le marmellate e gustare addirittura il gelato alla cipolla. Questa sagra,  anticipa la festa della Madonna del Balzo, evento più sentito dall’intera popolazione. La Cipudda Busacchinara, dalla consistenza morbida e carnosa dolcissima e delicata al gusto, tanto da essere indicata per la produzione di marmellate. E’ particolarmente indicata per il consumo fresco, non si conserva a lungo perché ha una spiccata capacità ad emettere getti, ad ottobre, è dunque adatta per la produzione di scalogno a dicembre. In cucina è alla base nella preparazione dei soffritti, è utilizzata anche come contorno, per insaporire i cibi, per preparare ricette tipiche e nelle focacce.  Viene spesso preparata anche al forno, tagliata a rondelle, impanata o no, o con pomodorino e formaggio, fritta o a filetti in boccette sott’olio.

CIPOLLA DI BISACQUINO

Vogliamo concludere questo  lungo viaggio che ci ha portato alla scoperta della “busacchinara” riportandovi le parole del premio Nobel cileno Pablo Neruda “ l’Ode alla Cipolla”:

Cipolla, anfora di luce,
petalo a petalo
si formò la tua bellezza,
squame di cristallo ti crebbero
e nel segreto della scura terra
s’arrotondò il tuo ventre di rugiada.
Sotto la terra
fu miracolo
e quando apparve
il tuo grezzo stelo verde,
e nacquero le tue foglie nell’orto quali spade,
la terra accumulò il suo potere
rivelando la tua nuda trasparenza,
e come in Afrodite il mar antico
duplicò la magnolia
innalzando i suoi seni,
così ti fece,
cipolla,
chiara come un pianeta,
e fatta per
brillare,
costellazione costante,
rotonda rosa d’acqua,
sopra
la tavola
della povera gente.

Generosa
disfi

a tua sfera di freschezza
nella consumazione
furente della pentola,
e la parete di cristallo
al calor dell’olio
si trasforma in riccioli di penna d’oro.
Anche ricorderò come feconda
la tua forza l’amor dell’insalata,
e sembra che il cielo contribuisca
dandoti fine foggia di grandine
a celebrare la tua trasparenza sminuzzata
sugli emisferi di un pomodoro.
Ma alla portata delle mani del popolo,
innaffiata d’olio,
spolverata
con un po’ di sale,
uccidi la fame
dell’operaio nella dura strada.

Stella dei poveri,
fata madrina
avvolta
in delicata
foglia, esci dal suolo,
eterna, intatta, pura
come semenza d’astri,
e nel tagliarti
il coltello in cucina
sale l’unica lacrima
senza pena.
Ci hai fatto piangere senza dolore.
Io ho cantato quanto esiste, cipolla,
ma per me tu sei
più bella di un uccello
dalle penne luminose,

sei per i miei occhi
globo celeste, di platino coppa,
ferma danza
di candido anemone,
e vive la fragranza della terra
nella tua natura di cristallo.

Rivolgiamo un doveroso ringraziamento al Comune di Bisacquino, nella persona del Sindaco, Dott. Tommaso Francesco Di Giorgio Sempre attento e prodigo di iniziative rivolte alla valorizzazione del proprio territorio, a CINECULTURART APS, Associazione di promozione sociale e Elena Costa che con il suo preziosissimo apporto ci ha aiutato a reperire tutte le informazioni che si trovavano in loco ed infine un ringraziamento speciale alla nostra Socia Betty Scaglione Cimo’  che attraverso il suo racconto e la sua ricette ( https://www.aifi.online/index.php/2022/06/11/cipolla-di-bisaquino/ ) ci ha permesso di conoscere questo meraviglioso prodotto, unico al mondo.

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